La strategia del cambiamento

la strategia del cambiamento

Essere pronti a cambiare prospettiva…

L’esempio di vita di Lech Walesa ci offre spunti per affrontare le sfide in modo “strategico”. Avere capacità di visione, essere lungimiranti, avere una strategia ci porta ad essere preparati al cambiamento. Tuttavia, per quanto preparati e pronti, il cambiamento il più delle volte ci spaventa, appare ai nostri occhi come una minaccia e non come un’opportunità.

Per natura, siamo disposti a cambiare solo se costretti dagli eventi e questo particolare momento storico ne è un esempio.

Nessuno di noi avrebbe mai immaginato di trovarsi, dall’oggi al domani, a lavorare da casa, lontani e divisi da uno schermo. Siamo stati travolti da un evento del tutto inaspettato e “costretti” ad adattarci. Se invece proviamo a guardare in faccia questo cambiamento anziché subirlo con atteggiamento passivo, noteremo che probabilmente sono solo cambiate le modalità del nostro lavoro.

Spesso quindi il cambiamento è un atto necessario, ma può diventare anche una possibilità preziosa.

In un contesto aziendale, una delle più grandi difficoltà che si incontra, quando si decide di cambiare, è l’atteggiamento riluttante sia da parte dei leader che da parte dei dipendenti. Questo, in buona misura, avviene perché spesso ci si focalizza soltanto su quell’insieme di costruzioni che da tempo fanno parte del nostro modo di essere, di agire e di lavorare. Non riusciamo a guardare oltre. Delle volte invece basterebbe “accendere la luce del cambiamento” per scoprire le infinite possibilità che può riservarci.

Lampadina che fa luce la strategia del cambiamento
Ma in che modo accendere quella luce?

Per mettere in moto un cambiamento è importante avere chiaro il proprio punto di partenza, dove si vuole arrivare e soprattutto i mezzi che si hanno a disposizione.

Grazie alla tecnica del “backcasting“, nella pianificazione aziendale, guardare a ritroso anziché fare semplici previsioni, ci consente di prendere consapevolezza degli strumenti necessari e di poter così guidare l’impresa verso una nuova direzione chiara e definita.

In un processo di cambiamento è importante coinvolgere le risorse umane nel sistema di valori verso cui l’azienda è orientata, per renderle partecipi del senso di quel cambiamento. In questo modo ogni variazione non sarà subita passivamente, ma compresa e affrontata con un contributo attivo.

Un cambiamento efficace, in un contesto aziendale, è un cambiamento condiviso.

Risulta inoltre molto vantaggioso essere orientati all’ascolto e aperti al confronto. Come suggerisce B.F. Skinner – psicologo comportamentista famoso per le sue teorie sul “condizionamento operante”- lavorare sui cambiamenti agendo con stimoli positivi risulta più funzionale.

Ad esempio, quando è necessario agire sulle dinamiche tra persone, la sola critica genera sfiducia. Al contrario, comprendere punti di vista differenti, valutarne gli aspetti negativi e positivi, analizzare situazioni ed eventi, ci pone di fronte ad una visione generale più chiara. Otterremo così ulteriori elementi sui cui poter operare un cambiamento.

Infine, è importante premiare e valorizzare sempre i piccoli risultati. Cambiare significa anche fare piccoli passi. Un passo dopo l’altro, saremo così in grado di raggiungere traguardi sempre più grandi.

Non lasciamoci spaventare e bloccare dal cambiamento.

Come enuncia A. Lavoisier nella celebre “Legge di conservazione della massa”: «Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma».

Ogni cosa può mutare. Tuttavia con una visione chiara e strategica, possediamo tutti gli strumenti per poter migliorare.

La strategia del cambiamento diventerà così l’arma vincente per la nostra azienda.

Emanuela Mirizzi

Stagista HR Neetra