I sette principi del genio

Con Pasquale Adamo nell’ingegno di Leonardo Da Vinci

Un foglio, una matita e dei colori per disegnare il nostro futuro.  Insieme a Pasquale Adamo – Mental Coach e Direttore Scuola di Coaching MCI- iniziamo così.

Guidati dal genio di Leonardo Da Vinci e dal suo insaziabile interesse verso la vita, la scienza, l’arte, riempiamo il nostro foglio bianco con disegni, colori e forme. Così proviamo a superare tutte le resistenze, le paure e i blocchi che incontriamo quando progettiamo il futuro, immergendoci in questo esercizio pratico su carta.

La paura è una delle emozioni che spesso si attivano in noi quando pensiamo al futuro. È inevitabile. Ma c’è una spinta più forte, quella della curiosità, che caratterizza l’uomo da sempre.

Oggi scopriamo grazie a Pasquale un nuovo significato della parola curiosità:

CURIOSUS: dal latino «che si prende cura»

In questa visione di cura, affrontare il futuro con coraggio, prendersi cura non solo di ciò che va bene ma anche e soprattutto di quello che invece non va, ci consente di incontrare “il nuovo” senza timore, di accogliere e abbracciare ogni distanza.

Prendersi cura vuol dire inoltre portare pienezza nel futuro.

Grazie ad altri esercizi pratici, troviamo un modo per accedere alle sensazioni. In un determinato contesto o in una specifica situazione, affidarsi alle sensazioni ed allenare i sensi, ci permette di trovare diverse e nuove risposte, che altrimenti avremmo ignorato.

Tra le tante cose che hanno distinto il genio di Leonardo vi è stato l’aver anticipato di un secolo il metodo sperimentale introdotto da Galileo.

Come lo stesso Leonardo sosteneva:

“L’esperienza è il solo insegnante in cui possiamo confidare.”

Trasferire questo, nella nostra esperienza professionale implica aprirsi al progresso.

Quando sperimentiamo, sbagliamo.

Ma è proprio in quell’errore che risiede il nostro progresso. Un errore è sempre seguito da un insegnamento. Sbagliare genera esperienza e apprendimento. L’errore diviene così elemento necessario per la creazione.

L’errore si rivela utile anche nel definire i limiti e i confini personali.

Esistono dei limiti sacri per ognuno di noi.

Quando Leonardo dipingeva, teneva sempre conto dei suoi limiti. Senza quei limiti non ci sarebbero state quelle determinate opere. Tener conto dei limiti, serve a dare un senso e una forma al futuro che vogliamo per noi e per la nostra azienda.

Consapevole dei suoi limiti, Leonardo nel corso della sua opera abbandona l’idea della perfezione, introducendo la tecnica dello sfumato.

Come lui, anche noi ci rendiamo disponibili ad accogliere dubbio, paradosso e l’incertezza.

Lasciamo andare le nostre certezze, per aprirci alla nostra migliore possibilità futura.

Mantenere le incertezze, è il requisito indispensabile per crescere, scoprire nuove possibilità e avere successo.

Infine, come Leonardo, alla continua ricerca di un ordine implicito in ciò che ci circonda, prendiamo maggiore consapevolezza che quello che facciamo noi, ha un effetto sugli altri.

Esercizio pratico svolto durante il Soft Skill Lab de i14

Meno vincolati dalle paure, con i limiti che abbiamo deciso di portare con noi e quel pizzico di incertezza,  con una visione del futuro più chiara e consapevoli del nostro scopo, siamo pronti ad agire e a creare qualcosa di nuovo, non solo per noi ma anche per chi lavora con noi, in una connessione più ampia.

Alla fine del laboratorio guardare insieme tutti i futuri che abbiamo disegnato, ci mostra in modo evidente come nonostante i limiti, siamo tutti connessi tra noi e proiettati verso un futuro migliore.

Emanuela Mirizzi

Stagista HR Neetra